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workshop
ABITARE, ADATTARE, PENSARE
Madrid, 28 aprile -7 maggio 2003

di Federico Soriano
Dolores Palacios

 

 

Tema di ricerca

 

 


Europan 6, Edifici Urban-Galindo, Barakaldo Spagna (diagrammi)

 

 

 

 


Europan 6, Edifici Urban-Galindo, Barakaldo Spagna (plastico)

 

 

 

 


Europan 6, Edifici Urban-Galindo, Barakaldo Spagna (planimetria)

 

 

 

 

 

 

 

 

Ricerca

 

ABITARE, ADATTARE, PENSARE.
Non ci interessano le origini se non fino a dove arriva l'evoluzione della parola. Dimentichiamo le radici della parola "abitare". Dimentichiamo che significa. Dimentichiamo per cominciare a comprendere. L'uomo abita in tutte le regioni del pianeta precisamente perchè non ha un habitat specifico, proprio. La ragione non è neppure il fatto che ha bisogno di costruirlo, che crei dunque un habitat artificiale. Cadremmo nella tentazione di pensare che la città è il nostro mondo artificiale e personale.
Qualsiasi specie, in minore o maggiore grado, modifica la natura secondo il suo bisogno.
L'abitare dell'uomo non è costruzione ma adattamento. Al posto di edificare, adattare. Al posto di fare, recuperare. Lo spazio non rappresenta le nostre azioni ma le accoglie (le sostiene).

LA CASA DEL NOSTRO TEMPO
Non ne troviamo. Non si modificano (non cambiano). Non se ne inventano di nuove. E tuttavia se ne sente il bisogno.
Oggi viviamo con fattori di flessibilità, di ambiguità, e la casa non non ne ha preso coscienza.
Tipi, modelli, programmi, si ripetono in maniera interminabile, stancamente.
Le nostre abitudini sono cambiate più rapidamente e radicalmente che le relative trasformazioni spaziali. La casa moderna continua mantenendo le divisioni zona notte- zona giorno, continua ad essere strutturata secondo le funzioni che erano stabilite dai tempi dei nostri nonni,...
La casa dei nostri tempi sarà una 'moltitudine', sarà tutta un'eccezione. Non scaturisce dall'omogeneizzazione. La globalizzazione non significa che tutto sarà uguale ma che tutto sarà accessibile.
La casa dei nostri tempi sarà espressione della nostra individualità. Mostrerà una società meticcia perchè permetterà il mantenimento delle differenze. Si daranno delle risposte specifiche per ciascuna domanda. Per la gente che ha bisogno di affittare una casa, per la gente che fa sport, per la gente che vuole cambiare senza muoversi, per coppie isolate, per lofts, per una setta, con cucine grandi o piccole, per gente che affitta solo per un mese, per gente senza speranza, per immigranti illegali, per gente senza interesse, convenzionale, irriverente, per gente che raccoglie e conserva spazzatura..
La casa del nostro tempo è un paesaggio di eventi.

Proposta di ricerca
Perchè una casa deve sembrare una casa?
Perchè ha sempre la forma di casa?
Cominceremo da alcuni diagrammi astratti ai quali si dovrà imporre un codice di lettura la cui chiave risiederà, precisamente, nella riflessione sull'"abitare", sulla residenza, sulla casa.
Non presupporremo che nessuno spazio sarà più importante di un'altro. Così pure con il programma. Neppure in questo caso stabiliremo che il programma abitare sia solo inteso come residenza. Non pressupporremo che la casa è per sempre o affittabile. Non presupporremo.
Vogliamo dare un punto d'inizio astratto, senza funzioni specifiche e arrivati al risultato faremo le riflessioni.

Federico Soriano