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abitare tra
INTERAZIONI uomo casa cosmo
nuove ricerche sullo spazio contemporaneo

PALERMO  MADRID  PORTO     gennaio 2003 - marzo 2004


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Intervento

senza titolo

Tomasina Squadrito

Cantieri Culturali alla Zisa - Spazio Ducrot Palermo, 18.01.03

 

 


polaroid di tarkovskij

 

 

 

 

 

 


Nel corso dei mesi, da quando ho cominciato a pensare 
al tema di quest' osservatorio, il senso della mia adesione
 a questo progetto è stato un affondo, come se sopratutto 
camminando, parlando, facendo le azioni più quotidiane 
potessi fondare  un "fra", un "in mezzo" che chiama, che ci
 forma e che formiamo, che si apre con nostalgia e speranza.
Abitare "in mezzo", "fra" persone, cose, tensioni è come stare con intensità, coralità e concretezza in questo concetto :in un dentrofuori, in un lontanovicino, essendo noi stessi spazio.
Questo stare è proprio il nostro farci spazio allo spazio, luogo al luogo.
In questo abitare " fra ", "in mezzo ", quello che viene in rilievo è, quasi un paradosso, lo sfondo.
Questo stare "in mezzo" agli altri, ai nostri simili e dissimili, alle cose, ai luoghi, agli animali, ci dà la consapevolezza cellulare dell' importanza, della valorizzazione di questo sfondo ed è un capovolgimento rispetto alla rilevanza del segno o della forma a cui siamo abituati, penso a Centi, Ad Rheinardt, Rotko, Turner, l' informale…
E' importante la terra con la sua massa - c' è -, sono importanti i movimenti delle acque - un flusso o una stagnazione -, l' intensità del fuoco -sale o si spegne -, la fisicità delle nostre relazioni - perché ci sono, le facciamo -, il fare, l' agire quotidiano, il ritmo che scaturisce dai movimenti, per esempio, quelli delle nostre azioni coinvolte nella cura per la casa o per quelle di un luogo delimitato.
La scansione del rifare i letti, nel preparare la tavola, nel lavare i piatti, nella pulizia e organizzazione degli ambienti che sono tutte azioni, performance che hanno la valenza sacrale dei riti, di antichi e nuovi riti.
Conversare, fermarsi, sognare: tutti riti.
Questa consapevolezza del radicamento del "fra", dell ' "in mezzo" è come lavare le idee, gli atti nei fiumi, dato che, abituati a spostare oggetti, confini ci viene difficile spostare, lavare idee, particelle eppure, anche queste nel loro concepto, sono concrete.
"Fra-in mezzo",come momento mobile dello stare, come materia-matrice, espressione e divenire, come primo punto creato, che è, secondo la tradizione della Kabala, Hokmah-Sapienza che si allarga, diventa Chora, luogo, alveo e impronta di ciò che nasce.
Abitare anche le linee, i punti, i colori di quello che facciamo, abitare la materia con cui si lavora, abitare gli schermi.
La vita delle cose non ci costringe così e riconosciamo nei luoghi quello che spesso non vediamo, la loro propria energia vitale.
"Tra " è pre-posizione, particella, pre-figurazione di nome e verbo, della loro interazione.
Fra due persone o più è importante la forma, certo, ma ogni volta mi attira lo spazio che si crea fra di loro, la distanza che si stabilisce quando parliamo, ci tocchiamo o altro, se nell 'abbraccio c'è vuoto o no, se quando siamo seduti la posizione è interna o
esterna, quale densità manifestiamo, percepiamo, se il disegno in vuoto è vero, come antimateria, buco nero o nostra vacuità.
Eppure " abitare tra" è anche spaesamento, sentirsi in esilio nella città e nel tempo in cui si è nati o si vive ed è una condizione-fondamento, quanti artisti sentono questo.
Ora questo " tra " è proprio quello che vorrei salvare in un ' ideale arca per fondare un nuovo spazio, città, terra, vorrei salvare quello che non si vede e mettere tutti i resti e chi non ha-è spazio, mettere in un' arca tutti i vuoti dell ' umanità.
Mettere l' in mezzo " che si forma tra gli esseri umani quando parlano, mangiano, camminano, dialogano, ricordano, forse faremmo il genoard.
Questo " fra ", "in mezzo" è la chora-culla di ciò che diventa casa - stanza - oggetto - movimento e qui a Palermo, nella zona attorno alla Cuba in corso Calatafimi, c'è il luogo dell' antico genoard, il bel giardino ridente.
Da questi luoghi assoluti e frementi ha origine qualcosa che sentiamo come arte.